Arte
Il Divisionismo. Pinacoteca della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona
Il Divisionismo è nato nell’ultimo decennio dell’Ottocento dalle istanze innovative della tecnica pittorica introdotte da artisti come Giovanni Segantini, Gaetano Previati, Angelo Morbelli, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Longoni, Plinio Nomellini sostenuti dalle posizioni critiche di Vittore Grubicy de Dragon. L’uso del colore diviso giunge a corollario di altre esperienze pittoriche di trasformazione dei principi accademici vigenti nell’arte dell’Ottocento e prelude agli sviluppi in senso moderno che le correnti del primo Novecento, fino al Futurismo, hanno progressivamente messo in atto.
La collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona costituisce l’unico progetto museale interamente dedicato al Divisionismo, che viene preso in esame attraverso le opere selezionate tra quelle che hanno contribuito alle vicende artistiche del periodo, in relazione alla molteplicità delle sue componenti, a partire dalle premesse riconoscibili nelle tendenze più avanzate della seconda metà dell’Ottocento, per seguirne gli sviluppi attraverso i temi e i protagonisti, e considerare quindi la sua continuità nei primi decenni del Novecento.
Centrale è la figura di Giuseppe Pellizza da Volpedo, che ha compiuto la sua parabola di vita in uno stretto rapporto con il territorio in cui la sua arte è maturata. Il nucleo delle sue opere è il maggiore per estensione in una collezione di destinazione pubblica. Accanto a lui, un altro “tortonese”, Angelo Barabino, è ben rappresentato in un percorso che vuole riflettere le ragioni e i caratteri di una raccolta unica nel suo genere.
Attraverso di essa si sottolinea il ruolo tutt’altro che secondario svolto da un ambito geografico apparentemente periferico, posto al crocevia fra le esperienze dell’area toscana, lombarda, piemontese e ligure, dove diverse vicende storiche e personali hanno favorito il crescere di intrecci validi a mostrare come ogni situazione sia il risultato di scambi che travalicano la sua specificità, creando ponti fra la pittura di macchia toscana, la Scapigliatura lombarda, gli sviluppi della pittura di paesaggio nel territorio ligure, l’ascendere di una nuova epoca storica e artistica.